Il primo amplificatore OTL che ho costruito è stato grazie agli articoli dell’ing. Chiappetta pubblicati sulla rivista Costruire HIFI.
Un’eccezionale esposizione teorica e pratica su questa tipologia di amplificatori, che mi ha incuriosito e stimolato nella realizzazione prima di un prototipo, e poi di un completa macchina del suono.
Cablaggio esclusivamente in aria con l’aiuto di vari capicorda realizzati ad hoc (io amo questo tipo di collegamento), componentistica di qualità, e cabinet artigianale con alcune particolarità costruttive come la regolazione del volume a cursore rotativo verticale e motorizzato, ed il vumeter realizzato con un display nixie.
I problemi ovviamente non sono mancati, soprattutto con le valvole.
Queste si sono rivelate poco affidabili, con continui guasti e rotture delle stesse, finchè non ho usato delle valvole selezionate ed accoppiate (consiglio dello stesso ing. Fulvio Chiappetta in un veloce incontro, durante una visita allo stand SiAudio al Top Audio di Milano).
L’ ascolto di questo OTL mi ha stupito per la sua silenziosità, nessun ronzio o fruscii, e poi la trasparenza dell’immagine sonora ricreata (proprio come dal titolo degli articoli della rivista).
La mia amplificazione precedente era un Marantz allo stato solido ed in alternativa un valvolare di piccola potenza in una classica circuitazione Williamson.
Il carico veramente ostico: Sonus Faber Electa Amator prima serie del 1991 che con il tempo hanno perso un po’ di efficienza, non mi hanno dato grandi margini di manovra.
L’OTL nonostante tutto l’ho trovato molto reattivo e dinamico, specialmente nella gamma medio-alta. Nella parte dello spettro più basso effettivamente manca di quel “punch” in più a scapito però di una naturalezza disarmante soprattutto con strumenti musicali acustici. L’articolazione del contrabasso e delle percussioni sono palpabili e reali.
Un’ottima macchina del suono, nel mio caso un po’ sotto tono a causa del carico non proprio adeguato.